ANCORA, ANCORA E ANCORA
Briciole di tempo sembra il passato altrove, parole che svaniscono orfane di ricordi dopo stagioni segnate dal tacito scorrere di foglie secche sulla corteccia di un cuore senza casa. L’età dei miei capelli bianchi porta omaggio alle nostre tenerezze, solo le tue mani hanno gesti che rammento e ancora, ancora e ancora il nostro parlare abita la curiosità della conoscenza inseguendo domande che portano i nostri anni più maturi. Per star legato ai tuoi passi ho ripescato la parola Amore dal mio vocabolario; come un uccello selvatico ho cambiato nido assaporando il profumo di una nuova terra a cospargere di cenere il frastuono di un luglio senza occhi. Ho atteso tutta una vita il tuo odore nel mio letto e l’inquilino che è in me avanza oggi a passi lenti per non bruciare gli stanchi piedi nelle nuvole di fumo che circondano l’ignoto. L’oltrepassare la porta spalancata rimuove i confini oltre ogni pentimento e ancora, ancora e ancora il nostro amare spende monete risparmiate in silenzio nella bottega del tempo che consumava pezzi di giovinezza. Non basteranno ali d’angelo per volare nelle trame del futuro se la domanda non precede la risposta; sussurri di rughe, profondi come sospiri, ci rammentano con tristizia le origini ma le nostre tasche non sono altalene vuote e lasceranno il segno della nostra storia i nostri nomi. |