CERCAVO UN LUOGO DOVE POSARE LE PAROLE (2004)
Leggere la raccolta poetica di Giampaolo Merciai mi ha dato la sensazione di percorrere un lungo corridoio con quattro porte: ne apri una e ti introduci nella stanza dei ricordi, apri la seconda e sei in quella degli affetti, poi ti trovi immerso nelle riflessioni sulla vita ed, infine, incontri la gioia nei pensieri d’amore. Un percorso complesso ed affascinante si snoda, dunque, con abilità e padronanza lirica, con eleganza formale e linguistica, in un volume dal titolo curioso, “Cercavo un luogo dove posare le parole”, ma significante, perché i pensieri hanno bisogno di tradursi in parole, e queste non trovano dimensione più elevata se non nella poesia. Continuiamo a percorrere, in questo spirito, il lungo corridoio e apriamo le porte, in attesa che altre ne aggiunga l’architetto dell’opera, e facciamolo all’infinito perché, usando le sue stesse parole, Nell’incanto dell’infinito / il cielo cambia colore / per accendere poesie Dalla prefazione di Rina Gambini |